LA SFIDA DELL'EVOLUZIONE CONTINUA: HOUSTON WE HAVE A PROBLEM


Scegliere di coevolvere con l’ambiente organizzativo, complica la vita del management e dei ruoli apicali perché li obbliga ad uscire dalla loro zona di comfort. I dati di contesto raccolti con l’indagine indicano che la consapevolezza della necessità di cambiare modus operandi, per affrontare una complessità che pervade tutte gli aspetti del sistema organizzativo, è diffusa. Il 64% del panel considera la coevoluzione una strategia che ben si adatta a tutte le imprese mentre solo l’11% la considera per le grandi imprese e il 20% per le PMI.

Permane una distorsione tra ciò che cognitivamente viene visto e compreso e gli strumenti organizzativi che si mettono in atto per affrontare le sfide che la complessità lancia alle imprese e al management. Ci si deve quindi interrogare sulla modalità con cui il cambiamento coevolutivo può avvenire per comprendere come la consapevolezza della necessità di cambiare, può produrre una sufficiente energia in grado di individuare e rimuovere gli ostacoli sulla road map del cambiamento coevolutivo.

Il cambiamento organizzativo può avvenire per:

  • trauma o come reazione ad una crisi: il momentum è dato da un forte disequilibrio causato da una carica entropica inaspettata e imprevedibile che determina una risposta reattiva non necessariamente consapevole;
  • In modo innovativo, come anticipazione dei problemi, questa forma di cambiamento è il frutto di un processo consapevole che si basa su una strategia di apprendimento e una visione dialettica con l’ambiente organizzativo con cui l’impresa interagisce.

Quello generato da una strategia coevolutiva è della seconda specie ed ha una natura dinamica, che modifica i processi di apprendimento incorporati nelle routine organizzative, destabilizzando l’organizzazione per creare un nuovo ordine. Esso genera una dinamica selettiva nello spazio cognitivo dell’organizzazione, attraverso la quale rielabora in nodo anticipato i problemi che prevede e individua soluzioni possibili che vengono passate nello spazio esperienziale per creare nuove modalità d’essere e di fare dell’organizzazione.

La sperimentazione di un nuovo modus operandi, prima di stabilizzarsi attraverso la pratica nello spazio esperienziale e metabolizzarsi nello spazio primario, subisce un processo evolutivo che dalle imprese coinvolge tutti gli attori, interni ed esterni.

È un processo di cambiamento pianificato che produce agli inizi una forte discontinuità per poi, a regime, essere caratterizzato da una continua fluidità in qui possono emergere le spinte innovative e imprenditoriali.

Nell’approccio neo-istituzionalista qui proposto, l’organizzazione coevolutiva è costruita per cambiare in modo costante, non come risposta ad eventi specifici. Per questa ragione le prassi che si creano fin dall’inizio del processo coevolutivo, devono essere incorporate in strutture, processi, job description, RACI e in tutti gli strumenti organizzativi e relazionali. Solo in questo modo la coevoluzione può diventare un processo stabile dell’organizzazione.