L'INTELLIGENZA COLLETTIVA E CONNETTIVA: L'IMPRESA CHE CONOSCE

La sfida dell’intelligenza collettiva e connettiva che porti l’innovazione nel DNA dell’impresa. Ciò implica un aumento delle conoscenze e delle competenze degli individui e dei gruppi, dotandoli di strumenti per l’apprendimento continuo. Significa creare spazi di intelligenza collettiva a ponte, tra l’interno e l’esterno dell’azienda; dotarsi di una forma di intelligenza distribuita e diffusa, coordinata in tempo reale e in grado di mobilitare verso lo scopo, connettendo le competenze anch’esse diffuse. L’intelligenza collettiva che diventa connettiva non appiattisce l’individuo all’interno di una collettività massificata ma diviene un vero e proprio fattore di emancipazione perché il singolo può fare appello alle risorse intellettuali della comunità così come la comunità fa appello alle risorse individuali. Sta nella sfida dell’intelligenza collettiva anche l’innovazione, intesa come processo di sfruttamento delle conoscenze e della creatività, delle competenze e delle esperienze di un’organizzazione tesa a migliorare e a sviluppare modi di fare le cose e le capacità in grado di creare valore. Ross Ashby,   con la sua “legge della varietà necessaria”, ha insegnato che per governare un sistema complesso occorre avere una complessità, intesa come varietà di possibili comportamenti, simile o superiore a tale sistema (“only variety can destroy variety”). La complessità del nostro pensiero si misura attraverso la varietà di visioni che ci creiamo e il numero di opzioni d’azione che produciamo nella nostra continua interazione con l’ambiente esterno. Per questo abbiamo bisogno di intelligenza collettiva, in grado di selezionare, elicitare, valorizzare e organizzare le conoscenze e le competenze.